FRAGILITA’ EMOTIVA, SINTOMATOLOGIA DEPRESSA E BENESSERE PERCEPITO IN PAZIENTI PSICHIATRICI E IN CONTROLLI SANI

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Tesi sperimentale clinica

Questa ricerca ha come obiettivo quello di cercare le relazioni tra fragilità emotiva e la depressione, tra le due precedenti e il benessere percepito e anche lo stress sia in pazienti psichiatrici che in controlli sani.

La prima parte della ricerca è più teorica e cerca una visione d’insieme delle principali psicopatologie cliniche dell’asse I del DSM-IV ,ovvero depressione, schizofrenia,disturbi legati all’ansia,disturbi correlati all’alcol e all’uso di sostanze e i disturbi bipolari. Ho chiuso la prima parte con una descrizione delle principali emozioni e soprattutto della fragilità emotiva che si compone di suscettibilità e persecutorietà.

La seconda parte di tipo sperimentale riprende il concetto di fragilità emotiva con un accenno a uno studio recente sulla bassa autostima per poter fare un parallelo un possibile parallelo con la fragilità emotiva.

Ho voluto seguire un metodo in cui ho utilizzato una batteria di test ovvero il Questionario FE di G.V. Caprara,il CDQ di S.E. Krug e J.E Laughlin e il CBA H nelle scale A e B..

Ho somministrato questi test a un campione di 110 soggetti psichiatrici ricoverati nella Casa di Cura Villa Baruzziana di Bologna che tratta disturbi psichiatici farmacologicamente prevalentemente.

Ho sottoposto i test seguendo le mie ipotesi e i miei obiettivi ,cioè ricercando patologie trattate nella parte teorica ,tenendo però conto anche del fatto che il luogo di ricerca portava più patologie di altre. Indubbiamente la depressione è il disturbo prevalente con una percentuale del 38%.

Oltre alla batteria di test ho potuto grazie al permesso del Dottor Giovanni Baldini consultare le cartelle cliniche annotando i dati anagrafici principali- nel rispetto della privacy dei pazienti-la diagnosi e la terapia farmacologica.

Ho poi sottoposto i tre test ,o meglio questionari a scelta multipla, a 33 soggetti sani di controllo ,i quali non assumevano psicofarmaci ma che a livello anagrafico avevano caratteristiche comparabili.

Ho poi fatto i confronti tra i gruppi psichiatrici sperimentali -che son stati riuniti in cinque grandi categorie e cioè depressione,disturbi bipolari,schizofrenia e altri disturbi psicotici, disturbi correlati a sostanze (alcol incluso),ansia – e gruppo di controllo.

L’Anova e i l test di Fisher mi hanno consentito di arrivare mediante i confronti a dire che tutti i ricoverati hanno nettamente e significativamente una fragilità emotiva alta rispetto ai soggetti sani,che la sintomatologia depressa è presente anche nelle altre patologie ,che quindi fragilità emotiva e sintomatologia depressa sono in relazione e che alta fragilità si correla a un’alta percezione di stress e di scarso benessere psicofisico.

I dati che ho raccolto mi portano anche a vedere correlazioni (?)- tramite il calcolo della R di Pearson -in maniera più ampia : la fragilità emotiva risulta associata con depressione (r = 0,67), percezione di vita stressante (r = 0,54) e benessere percepito (r = -0,41) nel gruppo di controllo. Invece, nel gruppo sperimentale, questo pattern di correlazioni si riscontra solo in alcuni sottogruppi, come i pazienti con disturbi depressivi o correlati a sostanze e quelli con schizofrenia e disturbi schizoaffettivi, mentre negli altri la FE non appare associata, in generale, con la qualità di vita soggettivamente percepita .

Questa ricerca ha come obiettivo quello di cercare le relazioni tra fragilità emotiva e la depressione, tra le due precedenti e il benessere percepito e anche lo stress sia in pazienti psichiatrici che in controlli sani.

La prima parte della ricerca è più teorica e cerca una visione d’insieme delle principali psicopatologie cliniche dell’asse I del DSM-IV ,ovvero depressione, schizofrenia,disturbi legati all’ansia,disturbi correlati all’alcol e all’uso di sostanze e i disturbi bipolari.

Ho chiuso la prima parte con una descrizione delle principali emozioni e soprattutto della fragilità emotiva che si compone di suscettibilità e persecutorietà.

La seconda parte di tipo sperimentale riprende il concetto di fragilità emotiva con un accenno a uno studio recente sulla bassa autostima per poter fare un parallelo un possibile parallelo con la fragilità emotiva.

Ho voluto seguire un metodo in cui ho utilizzato una batteria di test ovvero il Questionario FE di G.V. Caprara,il CDQ di S.E. Krug e J.E Laughlin e il CBA H nelle scale A e B..

Ho somministrato questi test a un campione di 110 soggetti psichiatrici ricoverati nella Casa di Cura Villa Baruzziana di Bologna che tratta disturbi psichiatici farmacologicamente prevalentemente.

Ho sottoposto i test seguendo le mie ipotesi e i miei obiettivi ,cioè ricercando patologie trattate nella parte teorica ,tenendo però conto anche del fatto che il luogo di ricerca portava più patologie di altre. Indubbiamente la depressione è il disturbo prevalente con una percentuale del 38%.

Oltre alla batteria di test ho potuto grazie al permesso del Dottor Giovanni Baldini consultare le cartelle cliniche annotando i dati anagrafici principali- nel rispetto della privacy dei pazienti-la diagnosi e la terapia farmacologica.

Ho poi sottoposto i tre test ,o meglio questionari a scelta multipla, a 33 soggetti sani di controllo ,i quali non assumevano psicofarmaci ma che a livello anagrafico avevano caratteristiche comparabili.

Ho poi fatto i confronti tra i gruppi psichiatrici sperimentali -che son stati riuniti in cinque grandi categorie e cioè depressione,disturbi bipolari,schizofrenia e altri disturbi psicotici, disturbi correlati a sostanze (alcol incluso),ansia – e gruppo di controllo.

L’Anova e i l test di Fisher mi hanno consentito di arrivare mediante i confronti a dire che tutti i ricoverati hanno nettamente e significativamente una fragilità emotiva alta rispetto ai soggetti sani,che la sintomatologia depressa è presente anche nelle altre patologie ,che quindi fragilità emotiva e sintomatologia depressa sono in relazione e che alta fragilità si correla a un’alta percezione di stress e di scarso benessere psicofisico.

I dati che ho raccolto mi portano anche a vedere correlazioni (?)- tramite il calcolo della R di Pearson -in maniera più ampia : la fragilità emotiva risulta associata con depressione (r = 0,67), percezione di vita stressante (r = 0,54) e benessere percepito (r = -0,41) nel gruppo di controllo. Invece, nel gruppo sperimentale, questo pattern di correlazioni si riscontra solo in alcuni sottogruppi, come i pazienti con disturbi depressivi o correlati a sostanze e quelli con schizofrenia e disturbi schizoaffettivi, mentre negli altri la FE non appare associata, in generale, con la qualità di vita soggettivamente percepita .